mercoledì 13 giugno 2012

Snaidero: no ai tagli allo sviluppo dell'export

Contrarietà e sconcerto da parte di FederlegnoArredo alla lettura del passaggio del DL "Misure urgenti per la crescita sostenibile" che, nelle disposizioni riguardanti il Fondo per la crescita sostenibile di cui all'Art.1 comma 7, annuncia che "Dalla data di entrata in vigore del presente Decreto Legge sono abrogate le disposizioni di legge indicate dall'Allegato 1", fra le quali è indicata la Legge 29 ottobre 1954 n. 1083, Concessioni di contributi per lo sviluppo delle esportazioni italiane. Si tratta di contribuiti erogati direttamente dal Ministero alle imprese tramite le Associazioni di categoria a fronte di attività e investimenti di promozione all'export. "Una simile disposizione recherebbe gravissimo danno a quelle numerosissime imprese che ne beneficiano da anni per il tramite delle associazioni imprenditoriali cui aderiscono, come la nostraspiega indignato Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo. Tali risorse hanno contribuito non solo ai processi di internazionalizzazione ma anche alla reale crescita del Paese. La gravità delle conseguenze per tutto il sistema sarebbero in palese contraddizione con gli obiettivi che tale provvedimento si propone di raggiungere, vanificando tutti quei risultati che in anni sono stati faticosamente costruiti". Snaidero ha subito scritto al Ministro Passera e al presidente di Confindustria Squinzi auspicando un intervento urgente per eliminare questa "deleteria" disposizione, ribadendo come "sia inaccettabile che in un difficilissimo momento di mercato come questo in cui sono solo le esportazioni a dare il minimo ossigeno vitale alle imprese, il Governo possa intervenire a gamba tesa arrestando un rodato processo di reale e concreto sviluppo. La Legge 1083 è uno dei pochi strumenti perfettamente e compiutamente validi ad averci permesso fino ad oggi di mantenere inalterata la credibilità in campo internazionale. Un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere". E per questo FederlegnoArredo sollecita l'intervento del Ministro a riconsiderare un simile provvedimento, intervenendo per correggerlo in vista della sua stesura definitiva e presentazione ufficiale al primo Consiglio dei Ministri che porrà il cosiddetto Decreto Sviluppo all'ordine del giorno.

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