Sull'andamento dell'inflazione a marzo, come era già era emerso dalle stime preliminari, ha inciso il deciso e progressivo aumento dei prezzi dei beni energetici, che pesano per il 9% sul paniere, unitamente agli effetti degli incrementi delle diverse forme di imposizione gravante sui consumi: questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati definitivi sull'inflazione nel mese di marzo diffusi dall'Istat. Il rialzo dei carburanti e dei tabacchi continua, inoltre, a determinare un incremento dei prezzi dei beni acquistati con maggiore frequenza dalle famiglie sia su base mensile che annuale.
Queste dinamiche dei prezzi conclude l'Ufficio Studi - non hanno, quindi, nulla a che vedere con la distribuzione commerciale perché si formano al di fuori del sistema produttivo.
Queste dinamiche dei prezzi conclude l'Ufficio Studi - non hanno, quindi, nulla a che vedere con la distribuzione commerciale perché si formano al di fuori del sistema produttivo.
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