lunedì 22 giugno 2015

Nel 2016 il mercato delle App costituirà il 2,5% del PIL italiano

Entro il  2018 le App saranno le principali fonti di guadagno per i business digitali, ma in Italia si investe poco

Ciaglia (Haamble): "I primi riconoscimenti ci sono arrivati dall'estero, in particolare da Microsoft, che ha voluto incubare la nostra App"

 

La mobile economy in Italia continua a far registrare tassi positivi, costituendo, ormai, l'1,65% del PIL, ovvero 25,7 miliardi di euro di fatturato. Al suo interno, cresce e acquista potenza il mercato delle app, al punto che gli economisti stimano che il valore complessivo di questo settore raggiungerà i 40 miliardi nel 2016, pari al 2,5% del Pil. Secondo le ultime stime statistiche, alla fine del 2015 in Italia ci saranno 40 milioni di Smartphone e 10 milioni di Tablet, le reti LTE a banda larga copriranno l'80% della popolazione, 18 milioni di utenti unici si connetteranno ogni giorno a Internet dai propri Smartphone e Tablet, contro meno di 13 milioni, collegati da PC.
Il contesto economico sta cambiando velocemente, diventando sempre più digital. Delle StartUp innovative avviate nel 2014, il 46% ha per oggetto progetti tecnologici, con prevalenza dell'ambito ITC, ma solo il 4% delle aziende censite ha come core business lo sviluppo di un app, lasciando di fatto, scoperta buona parte di un segmento di mercato in continua e costante crescita. Lo scorso anno, il fatturato delle Mobile App "Freemium" e quello della pubblicità interna alle App (In-App Advertising) ha registrato un incremento di oltre il 70%, facendo ipotizzare agli esperti che entro il  2018 saranno queste le principali forme di monetizzazione per i business digitali.
"Abbiamo notato che in Italia si tende ad investire meno nel mercato delle App rispetto ad altri paesi, temendo che si tratti di qualcosa di poco concreto e poco redditizio. – Ha commentato Massimo Ciaglia, Presidente di Haamble, il primo urban social network, la cui app è stata lanciata sul mercato pochi mesi fa, ma che ha già superato i 60.000 downloads. – Negli Stati Uniti e in paesi europei come Germania e Inghilterra si punta molto su questo settore, che potrebbe diventare nei prossimi anni il potenziale traino della digital economy. Haamble nasce in Italia, dal lavoro di un team di professionisti tutti italiani, ma i primi apprezzamenti ci sono arrivati da altri paesi, in particolare da Microsoft, che ha incubato la nostra app all'interno del suo programma di accelerazione BizSpark, nato per sostenere lo sviluppo delle start up più promettenti. Solo in un secondo momento siamo stati contattati da due fondi di inv estimento che hanno chiesto ed ottenuto di entrare nel capitale."
Haamble è il primo urban social network a livello worldwide, che consente di connettere gli utenti, fornendo servizi di socializzazione e geomarketing, con caratteristiche uniche. Haamble, infatti, consente anche lo sviluppo di attività di proximity marketing. Attraverso l'app è possibile indirizzare contenuti a tutti gli utenti di una determinata età e sesso presenti in un determinato momento in luoghi ben precisi (palestre, centri sportivi, etc..). Ogni utente è geolocalizzato e la sua posizione è visibile su un radar insieme ai luoghi e agli altri utenti più vicini a lui in quel momento. L'app, già vincitrice come miglior UX nell'ambito del contest europeo AppCampus, promosso da Microsoft, sta per essere lanciata anche nei mercati di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, USA e Brasile.

 

DESIGN +TECNOLOGIA = APP

Grande successo per Domitalia al recente Salone del Mobile di Milano
che ha visto l'azienda friulana presentarsi all'appuntamento milanese con una collezione di alto livello.


In particolare, il tavolino App, è una verà novità, perché coniuga il design (di RADICEORLANDINI | designstudio) alla tecnologia.

App infatti è un tavolino ironico ed elegante composto da un vassoio (nero o bianco) in poliuretano rigido stampato al quale vengono innestate 4 gambe in legno. A chiusura parziale del vassoio vi è un pratico piano d'appoggio disponibile sia nella versione in legno (rovere naturale o laccato colorato) oppure in vetro. Il nome della creazione e la forma quadrata con gli angoli tondeggianti del vassoio prendono ispirazione proprio dal mondo delle App degli smartphone. In più, proprio la presenza di un passacavo nascosto rende App un punto molto pratico dove poter tenere in carica il proprio telefono o appoggiare una lampada, coniugando la classica funzione del tavolino fianco divano alla necessità di avere i propri dispositivi sempre a portata di mano.

Epilessia 2015, l'OMS ha deciso: è l'ora dei piani nazionali

Approvata dall'assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità appena conclusasi una risoluzione che raccomanda agli Stati di rafforzare l'assistenza e la cura delle persone con epilessia: politiche pubbliche per diagnosi precoce, accesso ai trattamenti farmacologici, appropriatezza delle cure, agenda della ricerca, lotta a stigma e discriminazione che gravano sulla persona con epilessia, la patologia neurologica più diffusa e che tra queste è la più grave.
In Italia, sono circa 500.000 le persone che ne soffrono, 35.000 i nuovi casi ogni anno e 150.000 le persone che non rispondono alle terapie farmacologiche attuali.
L'Italia è tra le nazioni artefici della risoluzione, anche grazie all'impegno della FIE congiuntamente al lavoro della comunità dei medici e all'impegno delle istituzioni. "Un momento storico- commenta a caldo Rosa Cervellione, presidente FIE, network di 23 associazioni di lotta all'epilessia che lavorano sul territorio- "la risoluzione fornisce raccomandazioni per definire un piano nazionale da costruire insieme a medici, ricercatori e ai decisori: un percorso da avviare rapidamente anche perché da subito può dare risultati concreti".
La risoluzione approvata dall'Assemblea lo scorso 26 maggio ha visto la delegazione dell'Italia prendere la parola e sostenere l'impegno del nostro Paese a formulare e quindi recepire questa risoluzione. Questo risultato è frutto dell'impegno congiunto di quelle nazioni che per prime si sono fatte parte attiva per colmare il gap tra domanda e offerta di salute in tema di epilessia, nonchè del lavoro congiunto dell'ILAE (International League Against Epilepsy) – la società scientifica che raccoglie al proprio interno medici e ricercatori di tutto il mondo- e dell'IBE (International Bureau for Epilepsy) – l'associazione che a livello mondiale raccorda l'azione delle organizzazioni "laiche", cioè composte da pazienti, di cui è membro anche la FIE. Soddisfatto il presidente dell'ILAE, il prof. Emilio Perucca, ordinario di farmacologia presso l'Università di Pavia: "Un lavoro di rete che parte da lontano, dalla consapevolezza che molto già da subito può esser fatto per migliorare appropriatezza di diagnosi e terapia, certamente a livello mondiale ma anche nel nostro paese", spiega il presidente e aggiunge "si tratta di un'occasione da non perdere. La ricchezza del percorso, che ha coinvolto i professionisti della salute, l'associazionismo che raccoglie le persone con epilessia e il Ministero della Salute, sta nell'aver collaudato la praticabilità di ponti relazionali per l'obiettivo comune della lotta contro l'epilessia".
In Italia, la situazione della domanda di salute delle persone con epilessia e dei loro familiari è a macchia di leopardo, con situazioni suscettibili di forti margini di miglioramento nella formulazione delle risposte. La risoluzione approvata dall'OMS, rappresenta una grande opportunità per il nostro Pase e "sono convinto – conclude il prof Perucca – sia un successo da intendersi non come un punto d'arrivo, ma come un punto di partenza".
In questo senso, conclude la presidente della FIE Cervellione, "costituirà la bussola e la cartina tornasole con cui indirizzare e misurare il nostro impegno futuro".

 


FIE - Federazione Italiana Epilessie
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