Presente per l'Associazione Arturo Venanzi, vice presidente Assocalzaturifici con delega all'internazionalizzazione. "Il comparto moda calzature dichiara Venanzi - genera un fatturato di oltre 7 miliardi all'anno (2012), impiega più di 78.000 persone e contribuisce alla bilancia commerciale del nostro Paese con un attivo di oltre 3,8 miliardi di euro all'anno (2012). Siamo un'industria dinamica che opera su tutti i mercati mondiali ed esporta l'84% del valore della produzione (2012). In qualsiasi contesto operino, i marchi della calzatura italiana combattono una battaglia impari contro i contraffattori, sia sui mercati nazionali che su quelli dei Paesi Emergenti. Il falso fa perdere 20mila posti di lavoro in Italia all'anno e con il mercato globale e la rete tutto si complica". "Il termine Made In Italy o le espressioni italiansounding conclude Venanzi - sono gli strumenti attraverso cui i contraffattori cercano di indurre il consumatore a pensare che il prodotto del brand sia autentico. Per questa ragione è vitale che le autorità europee si dotino di strumenti efficaci per la sorveglianza dei mercati e incidano profondamente anche nei negoziati bilaterali. Fondamentale, però, diventa anche introdurre strumenti di tracciabilità validi per il mercato comunitario. Il pacchetto legislativo della Commissione Europea sulla sicurezza dei prodotti e la vigilanza del mercato è un passo importante per armonizzare le norme in Europa. L'art. 7 sull'obbligatorietà dell'indicazione di origine, poi, è doppiamente importante. Lo è nei confronti del consumatore perché garantisce un'informazione che lo può orientare nella valutazione di acquisto insieme ad altri elementi previsti dal testo di legge. Lo è, analogamente, per le autorità di controllo, perché possano mettere in campo tutte le verifiche del caso. È tra l'altro fondamentale che questa norma venga estesa anche alle vendite on line".
sabato 28 settembre 2013
Assocalzaturifici contro la contraffazione
Presente per l'Associazione Arturo Venanzi, vice presidente Assocalzaturifici con delega all'internazionalizzazione. "Il comparto moda calzature dichiara Venanzi - genera un fatturato di oltre 7 miliardi all'anno (2012), impiega più di 78.000 persone e contribuisce alla bilancia commerciale del nostro Paese con un attivo di oltre 3,8 miliardi di euro all'anno (2012). Siamo un'industria dinamica che opera su tutti i mercati mondiali ed esporta l'84% del valore della produzione (2012). In qualsiasi contesto operino, i marchi della calzatura italiana combattono una battaglia impari contro i contraffattori, sia sui mercati nazionali che su quelli dei Paesi Emergenti. Il falso fa perdere 20mila posti di lavoro in Italia all'anno e con il mercato globale e la rete tutto si complica". "Il termine Made In Italy o le espressioni italiansounding conclude Venanzi - sono gli strumenti attraverso cui i contraffattori cercano di indurre il consumatore a pensare che il prodotto del brand sia autentico. Per questa ragione è vitale che le autorità europee si dotino di strumenti efficaci per la sorveglianza dei mercati e incidano profondamente anche nei negoziati bilaterali. Fondamentale, però, diventa anche introdurre strumenti di tracciabilità validi per il mercato comunitario. Il pacchetto legislativo della Commissione Europea sulla sicurezza dei prodotti e la vigilanza del mercato è un passo importante per armonizzare le norme in Europa. L'art. 7 sull'obbligatorietà dell'indicazione di origine, poi, è doppiamente importante. Lo è nei confronti del consumatore perché garantisce un'informazione che lo può orientare nella valutazione di acquisto insieme ad altri elementi previsti dal testo di legge. Lo è, analogamente, per le autorità di controllo, perché possano mettere in campo tutte le verifiche del caso. È tra l'altro fondamentale che questa norma venga estesa anche alle vendite on line".
mercoledì 25 settembre 2013
Professioni in ascesa: successo per i Consulenti per Viaggiare. CartOrange ne cerca 150
Nonostante l'estate abbia registrato una flessione del 17% in termini di passeggeri (GfK) e il taglio di numerosi posti di lavoro, vi è una professione in grande ascesa nel settore turistico: è quella del Consulente per Viaggiare® lanciata in Italia da CartOrange, la più grande azienda di consulenti di viaggio che conta oltre 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Quest'estate i passeggeri di CartOrange sono aumentati del 10,1% rispetto all'estate 2012. Questo successo si deve al fatto che i Consulenti per Viaggiare®, grazie alla propria esperienza e alle continue occasioni di formazione e aggiornamento offerte da CartOrange, sono in grado di proporre vacanze su misura e di pianificare, sulla base delle esigenze dei clienti, viaggi che vanno molto al di là dei semplici pacchetti. La consulenza è gratuita e, se il cliente lo richiede, anche a domicilio o via web. Per il 2013-14 l'azienda ricerca 150 nuovi Consulenti che abbiano passione per i viaggi e attitudine alla vendita: per candidarsi basta connettersi al sito www.cartorange.com.
Tra i consulenti inseriti l'anno scorso anche alcuni professionisti con una formazione umanistica alle spalle, come storici e archeologi. È il caso di Stefano Lucchesi, 28 anni, nato a Lucca, archeologo con la passione per i viaggi. Stefano lavora con CartOrange dall'inizio del 2013. «Mi sono laureato in Archeologia orientale ed Egittologia a Firenze -racconta- e da un paio d'anni lavoro come accompagnatore turistico. Fare ricerca pura, nel mio campo, è molto difficile, e del resto io ho sempre avuto una passione per la divulgazione. Quando ho saputo che CartOrange cercava persone laureate nel settore dei beni culturali ero incredulo, ma mi sono detto: proviamo. Adesso faccio parte dell'équipe che si occupa dei "Viaggi nel Tempo" di CartOrange». La formazione continua e il supporto della struttura di CartOrange hanno permesso a Stefano di acquisire le competenze necessarie per pianificare i viaggi nel Vicino Oriente, per i quali parte egli stesso come accompagnatore. «In questo momento di difficoltà economiche i consumatori cercano la massima qualità rispetto alla spesa -spiega il prof. Giorgio Castoldi, docente universitario esperto di marketing del turismo-. La figura del consulente di viaggio assume, così, un ruolo importante. La modalità vis-à-vis garantisce dialogo e personalizzazione, con in più la comodità di poter incontrare il consulente anche a domicilio, negli orari preferiti. Il cliente può esprimere le sue esigenze, confrontarsi e ricevere in cambio una proposta calibrata sulle sue esigenze, diversa dai soliti pacchetti, con la garanzia di aver parlato con un professionista preparato».
lunedì 23 settembre 2013
Internazionalizzazione, innovazione, valorizzazione del territorio per la ripresa dell'agroindustriale Made in Italy
Sfide e opportunità per le imprese dell'agroalimentare italiano al centro dell'VIII Incontro con il Territorio del Comitato Leonardo a Catania.
Puntare sull'export, in particolare verso i nuovi mercati emergenti in cui sono in crescita ricchezza procapite e domanda di beni di consumo di qualità; agire in un'ottica di filiera per fare sistema sui mercati internazionali; investire in innovazione tecnologica e valorizzare i vantaggi competitivi del territorio, trasformandoli in asset industriali.
Questi gli elementi chiave per il rilancio dell'industria agroalimentare italiana, secondo quanto è emerso oggi all'incontro su "Tecnologia, innovazione e marketing: le sfide per una nuova agroindustria" organizzato dal Comitato Leonardo in collaborazione con A.A.T Oranfresh presso la sede dell'azienda catanese e il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Questo evento si inserisce nell'ambito degli incontri territoriali che il Comitato organizza periodicamente in collaborazione con aziende associate, il cui obiettivo è quello di favorire il confronto tra le imprese del territorio e le istituzioni locali e nazionali. All'incontro, presieduto dal Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini ed ospitato da Salvatore Torrisi, Presidente e A.D. di A.A.T Spa, hanno partecipato rappresentanti del mondo istituzionale e industriale nazionale e locale, tra cui il Sindaco di Catania Enzo Bianco, il Direttore Generale per l'Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico Pietro Celi, il Presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione, il Vice Presidente di Confindustria Ivan Lo Bello. E'seguita una tavola rotonda a cui hanno preso parte rappresentanti del mondo politico ed accademico siciliano, mentre le considerazioni conclusive sono state affidate al Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante e al Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Al termine dei lavori si è svolta una visita al Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, società consortile che ha la missione di accrescere la competitività del territorio attraverso le attività di ricerca, innovazione, di trasferimento tecnologico e la diffusione della cultura della qualità e la formazione specialistica. "Abbiamo voluto dedicare questo incontro al settore agroalimentare perché è uno dei pilastri della nostra industria manifatturiera, secondo solo alla meccanica, apripista del Made in Italy nel mondo con un export pari a 32 miliardi di euro nel 2012" ha dichiarato il Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini. "Le imprese siciliane rappresentano una voce importante all'interno del settore, e si dimostrano consapevoli dell'importanza di proiettarsi sui mercati internazionali: le esportazioni complessive della Regione sono cresciute del 21,5% rispetto al 2011, e nell'agroalimentare si è registrata, nei primi sei mesi del 2013, una crescita dell'export pari al 7%, come evidenziano i dati ICE. Questo territorio è ricco di produzioni di qualità: 28 prodotti IGP e DOP sui 252 dell'Italia sono di origine siciliana, un grande potenziale per l'industria locale" ha aggiunto."L'Italia, e la Sicilia in particolare, sono terre di filiera naturale. Il caso Oranfresh ne è un esempio: un'azienda nata da un'intuizione imprenditoriale, quella di trasformare una ricchezza del proprio territorio - le arance rosse più famose nel mondo - in un asset industriale, puntando su qualità e innovazione". Esistono nuovi mercati - oltre ai tradizionali BRICS, i paesi del Sud Est Asiatico e quelli dell'area del Medio Oriente - dove la diffusione di una nuova coscienza di sviluppo sostenibile e l'affermazione di nuove abitudini di consumo stanno creando nuovi spazi per le imprese del made in Italy, in particolare per quelle del settore agroalimentare. "E' un'opportunità che le imprese italiane devono assolutamente cogliere" sottolinea Luisa Todini "facendo sistema e agendo in un'ottica di filiera, ad esempio aprendosi a nuove forme di partenariato tra imprese locali, per essere più forti e arrivare più lontano". Anche l'innovazione tecnologica si conferma un fattore in grado di assicurare importanti vantaggi competitivi per le imprese del settore. "Le tecnologie innovative applicate all'ortofrutta possono contribuire alla creazione di un maggior valore aggiunto alle produzioni ortofrutticole e il "caso Oranfresh" ne è la dimostrazione" sono le parole di Salvatore Torrisi, Presidente e AD di A.A.T. SpA. "In conclusione la missione dell'azienda è la valorizzazione di tutte le produzioni ortofrutticole con l'impiego di processi e tecnologie innovative applicate al prodotto fresco. Con l'azione di marketing internazionale in corso si auspica di espandere Oranfresh da mercato di nicchia a mercato di massa".
Il Comitato Leonardo (www.comitatoleonardo.it) è nato nel 1993 su iniziativa comune del Sen. Sergio Pininfarina e del Sen. Gianni Agnelli, di Confindustria, dell'Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) e di un gruppo d'imprenditori con l'obiettivo di promuovere e affermare la "Qualità Italia" nel mondo. Oggi associa 150 personalità tra imprenditori, artisti, scienziati e uomini di cultura, avvalendosi del patrocinio e della collaborazione degli Organi Istituzionali preposti alla promozione delle aziende italiane all'estero. Il Comitato Leonardo non vuol essere solo una mera vetrina per valorizzare il Made in Italy, ma si propone con un ruolo attivo attraverso svariate iniziative, tra cui la concessione di borse di studio a laureandi su temi legati al Made in italy. Nel 2012 le aziende del Comitato Leonardo hanno raggiunto un fatturato complessivo di quasi 300 miliardi di euro, con una quota all'estero del 53%.
venerdì 20 settembre 2013
Germanwings apre le prenotazioni per l’orario estivo
La low cost tedesca Germanwings gioca d'anticipo e apre già le prenotazioni
per la prima parte del piano di voli
con validità dal 30 marzo al 25 ottobre 2014
I passeggeri di Germanwings possono già dare vita ai loro piani di viaggio per la prossima estate: la compagnia aerea ha infatti aperto le vendite per la prima parte dell'orario estivo 2014 con validità dal 30 marzo al 25 ottobre.
Tra le novità del piano di volo per l'estate 2014 ci sono, per esempio, le rotte Stoccarda-Napoli, Amburgo-Tolosa, Berlino/Tegel-Valencia, Amburgo-Bergen e Colonia-Knock. Confermati anche per l'estate i nuovi collegamenti per Berlino/Tegel da Milano Linate, Roma Fiumicino e Bologna.
www.germanwings.com
Torpado diventa "Impudent" con Aipem
Nuova campagna stampa per il marchio di mountain bike di alta gamma
Sfrontati, energici e amanti dell'adrenalina pura: sono questi i veri fan di Torpado Impudent impegnati a cavalcare uno dei purosangue della prestigiosa scuderia di biciclette e che si riconosceranno nella nuova campagna realizzata per il brand veneto dal gruppo Aipem-Vodu. La sigla udinese di Paolo Molinaro, che accompagna già da due anni Torpado Impudent nella strutturazione della propria architettura di brand e nelle attività di comunicazione più di frontiera, ha realizzato una nuova campagna stampa monosoggetto che sarà declinata sui maggiori quotidiani e magazine sportivi per intercettare un target davvero dinamico. Incentrata sui prodotti che hanno avuto più successo nel 2013, ovvero l'innovativa mountainbike Torpado Impudent Nearco e Levizir, la entry level del mondo carbon di qualità, l'operazione è volta a sostenere una delle promozioni più interessanti del settore, imperdibile per i veri amanti del Cross Country e non solo. Le attività di comunicazione che Aipem-Vodu ha sviluppato per il brand veneto però non si fermano qui e coinvolgono anche il mondo online Torpado: la gestione dei contenuti della pagina Facebook e del canale Youtube del marchio sono infatti gestiti dal team Social della sigla udinese, che ha al suo attivo una notevole expertise nel mondo della comunicazione sportiva in rete. Il team che ha ideato e realizzato la nuova campagna Torpado è composto dalla coppia creativa Maurizio Clemente (Copywriter) e Stefano Mainardis (Art Director).
Umanesimo d'impresa ed economia sociale di mercato sono la via per uscire dalla crisi
Marco Vitale protagonista al 10° incontro Piccola Biblioteca Inaz a Milano assieme ad Annalori Ambrosoli, Roberto Bertazzoni, Vittorio Coda ed Ermanno Olmi.
Al centro del dibattito i valori d'impresa che possono accompagnare Italia ed Europa in questo tempo di trasformazioni
Ciro Sinatra, presidente di Univendita: la vendita diretta indica la via per uscire dalla crisi
«Lo dico con orgoglio: il settore della vendita diretta a domicilio ha incrementato in modo significativo i numeri della propria attività anche in anni difficili come questi indicando la via per uscire dalla crisi; con la ripresa che tutti auspichiamo la crescita può consolidarsi, in termini di fatturato e di opportunità di lavoro che stimiamo per 30 mila persone». Così Ciro Sinatra, eletto alla guida dell'Unione italiana della vendita diretta (Univendita) dall'assemblea dei soci tenutasi a Milano, ha fotografato la situazione e ha guardato in prospettiva gli sviluppi del settore nel ruolo che è stato chiamato a svolgere per la maggiore associazione di categoria in Italia che riunisce le aziende di eccellenza della vendita diretta a domicilio.
Nel 2012 le aziende associate Univendita hanno fatturato 1 miliardo 175 milioni di euro, dando occupazione ad oltre 67mila incaricati alla vendita.
Se si guardano i dati dal 2009 al 2012, anni segnati da una pesante crisi, l'incremento di fatturato delle aziende associate Univendita è stato del 26,8%. E all'aumento di fatturato delle aziende associate Univendita si accompagna un incremento degli ordini evasi, cresciuti costantemente dal 2009 al 2012, rispettivamente del 4,7% (2010/2009), del 7,6% (2011/2010) e del 4,8% (2012/2011).
«I numeri parlano per noi –continua Sinatra–: nel 2012 le aziende associate Univendita hanno servito oltre un milione di clienti, gli ordinativi hanno proseguito nel loro trend al rialzo; è segno che la formula della vendita diretta a domicilio non soltanto ha resistito alla crisi ma, contrariamente ai tradizionali canali del commercio al dettaglio, in calo del 3,8% nel 2012 (dati Istat), è andata in controtendenza e presenta alti margini di crescita».
Una crescita che si salda fortemente all'aspetto occupazionale: le aziende associate Univendita, infatti, hanno registrato, sempre fra il 2009 ed il 2012, un aumento di addetti del 29%, a dimostrazione delle possibilità di lavoro e guadagno che l'attività offre. Aspetti positivi evidenziati da un'indagine sulla soddisfazione svolta a fine 2012 presso gli addetti alla vendita delle aziende associate Univendita. «Sulla base di questi risultati, pensiamo che alla vendita diretta a domicilio debba essere attribuita la stessa considerazione data a tutti i lavori che sono svolti con professionalità – prosegue Sinatra –. Lo sottolineo perché Univendita, per statuto, punta a diffondere in tutto il comparto comportamenti professionali etici e sostenibili, individuando nella qualità, nell'etica, nel benessere, nella centralità della persona e nella sostenibilità i valori alla base dell'agire». Va in questa direzione il no forte di Univendita alla proposta di depenalizzazione delle vendite piramidali che è stata inserita nel DDl sulla riforma del sistema sanzionatorio espresso dall'associazione alla fine di luglio attraverso una richiesta di modifica indirizzata ad esponenti di tutto il mondo politico. Conclude Sinatra: «Quando parliamo di vendita sostenibile intendiamo un'attività che presenti vantaggi per tutti e tre i vertici del triangolo formato da cliente, venditore e azienda. Il mio impegno come presidente sarà di rafforzare questo legame di fiducia per far crescere un comparto molto dinamico e rafforzare credibilità e reputazione del settore tra i consumatori e le istituzioni».
Ciro Sinatra, 51 anni, nato ad Agrigento, è laureato in Giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Genova. Specialista in Diritto del lavoro e relazioni sindacali ha ricoperto per molti anni il ruolo di Direttore delle Risorse Umane in società farmaceutiche multinazionali. Dal 2000 lavora in Vorwerk Folletto, azienda del Gruppo Vorwerk che commercializza il famoso sistema di pulizia per la cura e l'igiene dell'ambiente domestico, nella quale ha ricoperto inizialmente l'incarico di Direttore Risorse Umane e successivamente il ruolo di Direttore delle Relazioni Istituzionali e degli Affari legali. È membro del Consiglio di Amministrazione di Vorwerk Contempora, altra azienda del Gruppo, che commercializza il famoso robot da cucina Bimby. Da sempre impegnato nelle attività associative, è stato tra i promotori e fondatori di Univendita, di cui è stato vicepresidente nel mandato 2010-2013.
Il rinnovato Consiglio direttivo dell'associazione è composto da: Ciro Sinatra (presidente) – Vorwerk Folletto; Gianpaolo Romano (vice presidente) – CartOrange; Luca Bianchi – Jafra Cosmetics; Serena Cova – Tupperware Italia; Antonio Falco – Dalmesse Italia; Marco Salvatori – Just Italia; Alessandro Sgarra – Vorwerk Contempora; Gianluca Tesolin – boforst Italia.
Salute, le informazioni si cercano sempre più in internet
Capire più che trovare la cura efficace. Quando si parla di salute prevale la volontà di sapere di cosa si tratta, cosa sta succedendo, quali i sintomi e quali le possibili conseguenze. Ma dove vengono reperite le informazioni? Internet si sta rivelando uno strumento sempre più utilizzato: le informazioni in rete abbondano e gli utenti che cercano notizie, approfondimenti e pareri aumentano sempre più. Ma il "fai da te" non sorpassa il contatto diretto con lo specialista: si cerca non solamente un nome, ma una persona in carne e ossa in grado di dipanare ogni dubbio e mettere in fila le informazioni acquisite. «Il rapporto medico-paziente non viene superato da internet. Anzi, nonostante in rete abbondino ogni genere di informazione sanitaria, il rapporto diretto conserva una grande importanza nel definire il percorso clinico», spiega Stefano Davanzo ideatore di Webmedicine.it, il primo portale italiano che offre consulenze specialistiche. Secondo un'indagine del Forum per la ricerca biomedica del Censis, quando si presenta un problema di salute, per quasi tre italiani su quattro è più importante capire cosa stia succedendo piuttosto che trovare il rimedio più efficace. «Questa sete di informazioni è confermata dall'utilizzo che viene fatto dello strumento internet», prosegue Davanzo. Un'indagine Istat del 2012 dice che la circa la metà degli utenti di internet (oltre il 45%) ha usato la rete per cercare informazioni sanitarie; quando solamente cinque anni fa, il rapporto era di un utente su tre. «È il segnale dei cambiamenti che la rete sta introducendo nella nostra vita quotidiana, anche davanti ad un tema molto sensibile quale è quello della salute», prosegue il fondatore di Webmedicine.it. «L'informazione medico scientifica si è ampliata, ma non ha soppiantato il tradizionale rapporto medico-paziente: un rapporto diretto che si concretizza nella tradizionale visita in studio, oppure, utilizzando le moderne tecnologie, direttamente da casa con l'ausilio di un pc o un tablet». Il contatto diretto conserva un'importanza nodale nel percorso di conoscenza. «Webmedicine.it è il primo portale italiano che offre consulenze specialistiche, dirette e riservate, come se ci si trovasse nello studio del medico, solamente però con la comodità di farlo da casa propria, negli orari più consoni», spiega Davanzo. Una buona comunicazione tra operatori sanitari e pazienti è ritenuta indispensabile per evitare ritardi nella prima diagnosi e nello stabilire la terapia più efficace. E, visto che internet è entrato a pieno diritto nella vita quotidiana -tanto che più del 15% della popolazione prenota esami attraverso la rete e oltre l'8% prende appuntamento con il medico con un click- le consulenze oggi possono essere dirette e mirate. Continua: «Webmedicine.it, che è stato lanciato prima dell'estate, in pochi mesi ha confermato questa tendenza e questa necessità: fornire consulenze specialistiche, non però con un'anonima mail, ma con un confronto a tu per tu via webcam e la possibilità di sottoporre i propri esami specifici ad uno specialista caricandoli in una sezione apposita e riservata». Il portale al momento offre otto canali tematici che spaziano dalla genetica all'andrologia, dalla psicologia alla patologia clinica, ostetricia, nutrizione, gastroenterologia e consulenza sulle potenzialità delle cellule staminali. Per richiedere una consulenza è sufficiente registrarsi sul portale, indicare l'area di interesse e lo specialista, infine scegliere data e orario dell'appuntamento. Il contatto avviene su una piattaforma riservata, gestita secondo stringenti criteri di rispetto della privacy.
giovedì 12 settembre 2013
A Milano apre RED, il nuovo mondo de la Feltrinelli
In occasione dell'inaugurazione di RED la Feltrinelli, dalle ore 18.00 e per tutta la serata, Inge Feltrinelli (Presidente di Giangiacomo Feltrinelli Editore) e Carlo Feltrinelli (Presidente di Librerie Feltrinelli) daranno il benvenuto ai visitatori.
Nel mondo di Feltrinelli è nato un nuovo formato. Si chiama RED, come il colore che storicamente connota la prima catena di librerie italiana e ha esordito a Roma in via del Corso, nel luglio del 2012. Ora, il secondo RED apre a Milano, alla base della torre Unicredit, affacciata sulla piazza dedicata a Gae Aulenti nel complesso di Porta Nuova da pochi mesi consegnato alla città. Oltre che un colore, RED è però anche un acronimo: le sue lettere sono le iniziali di Read, Eat, Dream.. Read. Perché il libro resta il centro anche di questi nuovi negozi, il motore primo, il cuore identitario, culturale ed economico dell'impresa. Eat. Perché il cibo è cultura, un precipitato di memoria e sapienza, invenzione e tradizione, bisogno e piacere. E perché il cibo è socialità e condivisione, tempo da trascorrere insieme. Dream. È l'insieme di architettura, design, comunicazione, percorsi, eventi che fanno di RED un luogo in cui "si vuole andare" e che trasformano in esperienze quelle che altrimenti vivremmo come semplici, quotidiane incombenze. In maniera ancora più accentuata che nel RED romano, questo primo locale milanese punterà sulla ristorazione. Il motivo è dato dalla sua collocazione: migliaia di persone graviteranno ogni giorno sul complesso di Porta Nuova, perché lì avranno il posto di lavoro, perché di lì passeranno nel loro tragitto dalla stazione di Porta Garibaldi, o dall'Isola, verso il centro cittadino, perché frequenteranno piazza Aulenti per fare spese e per vivere questo nuovo pezzo di città. Tutte persone che cercheranno, in quella piazza, un luogo dove sostare, dove ritrovarsi, dove incontrarsi, dove acquistare libri, ma anche pranzare o cenare. RED peraltro, si inserisce in un "triangolo Feltrinelli" che già vede nella stazione di Porta Garibaldi una attivissima libreria Feltrinelli, mentre un'altra importante libreria, a forte vocazione di catalogo, verrà aperta nella nuova sede della Fondazione Feltrinelli, in costruzione in viale Pasubio (a poche centinaia di metri da Porta Nuova). E quindi, i 500 metri quadri di RED verranno equamente ripartiti tra libreria e ristorante. Nella zona ristorante troveranno posto un centinaio di coperti (e un'altra trentina saranno quelli del dehors, nella bella stagione), mentre la libreria ospiterà un rispettabile assortimento di libri, attorno ai 5.000 titoli, scelti sulla base del loro valore di scoperta e fortemente valorizzati. Tenuto conto del fatto che molto del pubblico diurno sarà costituito da habitué (ad esempio i 4.000 dipendenti di Unicredit ospitati nelle torri circostanti), l'assortimento librario verrà continuamente rinnovato, e per chi chiedesse titoli al momento non presenti in negozio, il rifornimento dei libri ordinati sarà quotidianamente assicurato dalle altre Feltrinelli cittadine. L'assortimento comprende infine un reparto di cartoleria e oggettistica e un reparto di food, che proporrà alimenti e vini della tradizione italiana, selezionati da Feltrinelli sulla base di un principio di qualità, sostenibilità, accessibilità. Il reparto food avrà una forte connotazione stagionale, cambiando a seconda dei periodi dell'anno: per l'esordio, una scelta di vini e birre. Tutto il locale sarà in ambiente wi-fi gratuito e dotato di tablet per la libera navigazione, la consultazione dei cataloghi e del calendario degli eventi cittadino, la gestione della propria Carta Più.
Una libreria "che si mangia"
La grande novità, riguarda però la ristorazione, con una proposta che spazierà su tutto l'arco della giornata, dalle prime colazioni al pranzo giocato tutto sul principio delle tapas: piccoli piatti e tanti assaggi per un pranzo insieme gustoso e leggero dall'aperitivo alla cena, con un menu più elaborato e sostanzioso.
Insieme alla quota di maggioranza di Antica Focacceria San Francesco, pilastro della ristorazione palermitana e faro del movimento anti-pizzo, nel febbraio 2013 Feltrinelli ha acquisito le competenze necessarie a sviluppare un format di ristorazione del tutto nuovo, specificamente pensato per RED, con una proposta di menù che reinterpreta la grande tradizione italiana affidandosi all'estro di giovani chef talentuosi. La scommessa sarà allora di sorprenderci "attraverso" la tradizione, dalla rivisitazione di un piatto ormai dimenticato come il capponmagro a un'inedita interpretazione "alla milanese" degli spaghetti Mancini, per non parlare di tutte le declinazioni delle carni, provenienti dalla cooperativa La Granda, pioniere dell'allevamento sostenibile o del pesce proveniente dalla "Casa dei Pesci" di Paolo Fanciulli, pescatore di Talamone da trent'anni impegnato nella lotta contro le reti a strascico. D'altra parte, tutto il menu RED è improntato ai principi del Gusto Corretto, a partire dalla scelta dei fornitori, che oltre alla Casa dei Pesci e alla Granda, contemplano numerosi presidi Slow Food o un affinatore di formaggi di fama internazionale come Luigi Guffanti.
Grazie a questi presupposti, anche il ristorante diventerà uno spazio esperienziale, ospitando di volta in volta serate a tema, cene dedicate, incontri di degustazione con produttori e cantine.
ACE: IL RISCHIO REPUTAZIONALE È IL PIÙ DIFFICILE DA GESTIRE
Il 92% delle Aziende ritiene che il rischio reputazionale sia la categoria di rischio più impegnativa da gestire, secondo uno studio condotto da ACE Group nei paesi dell'area EMEA (Europe, Middle East and Africa). La ricerca "Reputation at risk" pubblicata recentemente da ACE è l'ultima di una serie di studi condotti dal Gruppo sui rischi emergenti nell'area EMEA. Esso rivela come, mentre l'81% delle aziende intervistate ritenga la reputazione uno dei principali asset, molte ammettano di lottare quotidianamente per la sua difesa e identifica diverse ragioni chiave per cui le Aziende ritengano sfidante la gestione del rischio ad essa correlato:
· Il 77% delle Aziende ha difficoltà a quantificare l'impatto finanziario del rischio reputazionale sul proprio business, essendo quest'ultimo più difficile da misurare in ipso, rispetto ad altre categorie di rischio più tangibili;
· Il 68% delle Aziende ritiene che informazioni e consulenza circa la gestione del rischio reputazionale siano difficili da reperire, aumentando la sensazione di incertezza e confusione su come gestirlo al meglio;
· Il 66% delle Aziende intervistate si sente non adeguatamente protetta in termini di coperture assicurative per questo specifico rischio;
· Il 56% delle Aziende intervistate sostiene che i social media abbiano enormemente esacerbato il rischio di un danno di immagine sul proprio business.
A tal fine la ricerca propone inoltre alcune soluzione da adottare, ad esempio:
· Le Aziende necessitano di una maggiore strutturazione interna relativamente alla gestione del rischio reputazionale. Un'efficace gestione dei rischi tradizionali aiuta sicuramente ad allontanare eventi reputazionali negativi, ed il management deve, a questo proposito, mettere in atto un cambio culturale instillando in tutta l'Azienda un certo interesse verso una più puntuale gestione dei rischi professionali, così da abbattere, in prima istanza, la probabilità di una crisi di tipo reputazionale. Inoltre, un approccio multidisciplinare che coinvolga CEO, specialisti della comunicazione ed altri manager chiave contribuisce ad ampliare la prospettiva che si rende necessaria per l'identificazione e la gestione dei rischi reputazionali meno evidenti.
· Le Aziende dovrebbero impegnarsi maggiormente nel misurare la percezione della propria reputazione. Una maggiore comprensione della percezione da parte degli stakeholders, della loro interazione e dell'impatto sulla reputazione aziendale è, infatti, un fattore chiave per tenere sotto controllo e gestire il rischio reputazionale in maniera efficace. Le Aziende devono assicurarsi di raccogliere maggiori elementi possibili utili alla creazione della percezione di se stesse da una prospettiva esterna a complemento della propria percezione interna.
· Le Aziende dovrebbero affinare i propri piani di crisis management per tenere il passo con l'estrema mutabilità dell'ambiente in cui operano. Il nostro studio suggerisce che molte Aziende potrebbero sovrastimare le proprie capacità di rispondere ad una crisi reputazionale. Regolari revisioni e test delle procedure interne anche includendo i social media- consentiranno risposte più rapide ed efficaci in caso di crisi.
· Il mercato assicurativo può fare di più per aiutare le Aziende nella gestione di questo particolare rischio. Questo include anche la fornitura di soluzioni assicurative più 'olistiche' che comprendono assistenza nel reagire ad una crisi ti tipo reputazionale. Ciò significa aiutare le aziende ad indossare una sorta di 'lente reputazionale' nell'osservazione dei rischi tradizionali per valutare gli effetti sulla propria reputazione di ciascun eventuale sinistro.
Orazio Rossi, Country President Italia di ACE European Group Ltd, osserva: "Il rischio reputazionale può essere difficile da prevedere. Tuttavia in questo senso, alcuni importanti punti fermi emergono dalla nostra ricerca relativamente ai principali motivi di preoccupazione delle Aziende. Uno di questi è la globalizzazione del business, che rende la catena di distribuzione sempre più complessa, così come l'espansione verso nuovi mercati e la conseguente sfida in termini di coerenza degli standard quando si attraversano più confini. Un altro importante aspetto è la regolamentazione. Nel post crisi, la compliance ha assunto un nuovo e più decisivo peso e le Aziende, di qualsiasi dimensione e tipo di business, sono maggiormente consapevoli della stretta relazione della stessa con la reputazione aziendale. "Le Assicurazioni non sono la panacea di questo nuovo mondo, in rapida evoluzione, del rischio reputazionale. Ciò nonostante, credo fermamente che ci sia molto che Compagnie di Assicurazioni e broker possono fare congiuntamente per aiutare le proprie Aziende clienti. Questo include lo sviluppo di nuove soluzioni assicurative di tipo 'olistico' trasversali al business. Più in generale, una corretta 'ingegnerizzazione' del rischio professionale può certamente aiutare a migliorare le procedure di gestione del rischio e la governance stessa, così da ridurre, in prima istanza, l'eventualità di un evento reputazionale avverso."
Nota
La ricerca "Reputation at risk" è stata condotta per conto di ACE da Longitude Research, tra Aprile e Giugno 2013. In totale sono stati interpellati più di 650 tra risk manager, CRO, CFO, COO e altri membri dell'executive management di Aziende che hanno acquistato coperture assicurative per un totale di oltre 250 milioni di dollari in 15 Paesi.
Macef-casalinghi, la vendita diretta non conosce crisi
In occasione del Macef, la Fiera internazionale della casa che si terrà a Fiera Milano dal 12 al 15 settembre, Univendita, l'Unione italiana della vendita diretta ha presentato i dati del comparto "beni durevoli casa" che, oltre a essere il segmento economico di maggiore rilievo -quindi il settore trainante della vendita diretta- nel 2012 ha segnato un incremento del 6,3%, attestandosi a oltre 763 milioni di euro; tendenza confermata anche nel primo trimestre 2013, che ha registrato un +6,5%. Un andamento in controtendenza rispetto ai consumi per beni e servizi della casa rilevati da Confcommercio, che nei primi tre mesi del 2013 sono in calo del 1,1% rispetto al 2012. «La vendita diretta a domicilio ha conosciuto in questi anni di crisi una crescita continua -ricorda Daniele Pirola, segretario generale di Univendita-; in particolare i risultati del comparto casalinghi si confermano su livelli di assoluta eccellenza. Le aziende associate Univendita che trattano prodotti destinati alla casa hanno chiuso il 2012 con un incremento significativo e la tendenza di questi primi mesi del 2013 è incoraggiante». Situazione opposta per i canali tradizionali del commercio, in particolare la grande distribuzione, che è tradizionalmente il riferimento più importante dei consumatori per i prodotti per la casa e che dall'inizio dell'anno ha segnato un calo dello 2,7% (dati Istat). «Penso ci siano due fattori -prosegue Pirola-; se la crisi spinge a ponderare con attenzione l'acquisto di un bene durevole, il consumatore sarà più disposto a investire in un prodotto di qualità se questo sarà opportunamente presentato e valorizzato. Da qui l'importanza della qualità, che accomuna i prodotti delle aziende associate Univendita, e delle capacità professionali dei propri incaricati».
Tra le aziende associate Univendita che vendono casalinghi: Amc Italia, Dalmesse Italia, Tupperware e Vorwerk Contempora. Per tutte il 2012 ha segnato un incremento di fatturato e vendite; tendenza confermata in questa prima parte dell'anno e favorita dalla costante innovazione nell'offerta di prodotto che traduce in soluzioni i bisogni del consumatore, specie in cucina. È infatti grazie all'osservazione sistematica di nuove tendenze e abitudini, oltre al contatto con i consumatori favorito dalla modalità della vendita diretta a domicilio, che le aziende introducono soluzioni che si rivelano vincenti sul mercato. La crescente attenzione al fattore salutare nella cottura e la necessità di risparmiare tempo ed energia quando si cucina ha portato Dalmesse a proporre il sistema di cottura Lifetime in Argenplus, un materiale all'avanguardia senza nichel che consente di cuocere in modo sano e naturale. Tupperware ha sviluppato UltraPro, una linea di casseruole versatili che passano direttamente dal freezer o dal frigorifero al forno a microonde o tradizionale prestandosi così a cotture combinate o sovrapposte (è possibile cucinare contemporaneamente un menu di 3 portate) e a essere anche portate in tavola. Ed è proprio intercettando la tendenza a servire direttamente in tavola i cibi preparati nelle unità di cottura che AMC Italia ha realizzato un'edizione esclusiva e limitata dei propri prodotti in versione colorata: l'estetica è un ingrediente sempre più usato in cucina.
lunedì 9 settembre 2013
MED INGEGNERIA: una realtà contro corrente
La società ha realizzato alcuni dei suoi ambiziosi progetti anche grazie il supporto di Eurofidi, il più grande Confidi italiano e uno dei più rilevanti soggetti di garanzia fidi a livello mondiale per volumi di garanzie emesse, per dimensioni e per capacità di intervento
martedì 3 settembre 2013
ABB installa la più potente stazione di conversione elettrica offshore al mondo nel Mare del Nord
Un importante miglioramento nell'efficienza complessiva dei sistemi integrati per l'energia, la propulsione e l'automazione di bordo.
ABB (www.abb.it) è leader nelle tecnologie per l'energia e l'automazione che consentono alle utility e alle industrie di migliorare le loro performance, riducendo al contempo l'impatto ambientale. Le società del Gruppo ABB operano in oltre 100 paesi e impiegano circa 145.000 dipendenti.
Lombardia leader nella vendita diretta a domicilio: 180 milioni di euro il fatturato nel 2012
La Lombardia si conferma la regione leader della vendita diretta porta a porta per il 2012 con un fatturato di quasi 180 milioni di euro. Il risultato, rilevato dal Centro studi Univendita sulle proprie aziende associate, conferma il primato nazionale della regione del Nord-Ovest con un 15,3% delle vendite nazionali (pari a 1 miliardo 175 milioni 157mila euro, e in crescita del 5,1%); stessa percentuale dell'anno precedente, ma con un fatturato in crescita rispetto ai quasi 171 milioni di euro di vendite del 2011. Nel 2012 sono anche cresciuti gli incaricati alla vendita in Lombardia, saliti a 9476 (pari al 14,1% della forza vendita delle aziende associate Univendita in Italia) dai 6357 del 2011 (incremento dell'8,2%). La Lombardia contribuisce in maniera determinante al risultato delle vendite del Nord Ovest, macroarea che vale il 26,3% su scala nazionale e risultata seconda a Sud e Isole, che guida con il 34,5% del fatturato. Il Nord Est si attesta al 23,4%, chiude il Centro con il 16,1%. Nella classifica delle regioni la Lombardia precede il Veneto con il 10,8% delle vendite (quasi 127 milioni di euro), la Campania con il 10,5% (oltre 123 milioni di euro), il Lazio con il 7,9% (92 milioni e 837mila euro).
«La Lombardia è tradizionalmente la regione "faro" per fatturato della vendita diretta a domicilio -dichiara il Centro Studi di Univendita-, un primato che si è confermato anche nell'ultimo anno. Interessante il fatto che nel 2012, in questa regione, come in tutto il Nord, la presenza degli incaricati sia aumentata decisamente, a riprova che la vendita diretta a domicilio sta diventando un'opzione sempre più praticata, non soltanto come lavoro full time, ma per integrare il reddito in una congiuntura che resta molto complessa».
Quanto alla presenza della forza vendita il Sud e le Isole conservano il primato degli incaricati con oltre 29mila 800 incaricati (44,4%), segue il Nord Ovest con 15mila 392 (22,9%), il Nord Est con 11mila 897 (17,7%); chiude il Centro con 10mila 081 (15%). Le due macroaree del nord aggregate hanno rappresentato, nel 2012, il 40,6% della forza vendita contro il 33,4% del 2011.
Univendita (www.univendita.it)
Qualità, innovazione, sviluppo sostenibile, credibilità, alti standard etici. Sono queste le parole d'ordine di Univendita, la maggiore associazione di categoria che riunisce le aziende di eccellenza della vendita diretta a domicilio. All'associazione aderiscono undici aziende: AMC Italia, bofrost* Italia, CartOrange, Dalmesse Italia, Jafra Cosmetics, Just Italia, Lux Italia, Ringana Italia, Tupperware Italia, Vorwerk Contempora, Vorwerk Folletto, che danno vita a una realtà che mira a «riunire l'eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio» con l'obiettivo «di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e verso le istituzioni».